I temporali sono i principali nemici dei concerti estivi. Anzi, possiamo dire che quest'anno il vero guastafeste (per usare un eufemismo) è stato il Covid-19. Ma questa è un'altra storia.
Dicevamo, da sempre la pioggia è dietro l'angolo pronta a rovinare la magia dei festival all'aria aperta, e molti concerti vengono, ahimé, annullati all'ultimo minuto. Quante bestemmie avete tirato quella volta che avevate da un anno il biglietto per il live della vostra band preferita, che ovviamente suonava di mercoledì a 200 km da casa vostra e allora avete preso ferie, prenotato l'hotel e magari pure il biglietto del treno, e a poche ore dall'evento vi è arrivata quella maledetta notifica su Facebook: concerto annullato causa maltempo? Io di sicuro parecchie.
Da giorni il meteo minacciava anche il concerto di Margherita Vicario al Beat Festival di Empoli il 29 agosto, e fino all'ultimo giorno la data è stata in forse. Ogni sito dava una previsione diversa, e io come al solito ho deciso di fidarmi di quello più ottimista. Per una volta ho avuto ragione.
Il pomeriggio ho incontrato Margherita per farle alcuni ritratti per un progetto fotografico che sto portando avanti da un po' di tempo (ma che per il momento rimarrà top secret) e per il quale lei è perfetta, anche grazie al messaggio femminista che trasmette attraverso le sue canzoni. Ne ho approfittato per fotografare anche la sua bravissima corista Micol Touadi.
Durante il concerto (che per sicurezza è stato anticipato di mezz'ora) le luci del palco si sono mescolate a quelle del cielo che per tutta la sera ha minacciato di scaricare un diluvio universale sulle nostre teste, ma alla fine ci ha miracolosamente graziati.
Margherita Vicario è a mio avviso uno dei progetti musicali più interessanti che ci siano in circolazione. Sul palco è una forza della natura ed è limitativo rinchiuderla in un'etichetta perché non sono canta da dio, ma porta in scena anche tutta la sua teatralità spontanea e ironica che ha ereditato dal cinema. E allora ti ritrovi non solo a (voler) ballare fino a perdere i sensi, ma anche a ridere come una matta.
Dopo il concerto ho incontrato la band nel backstage e abbiamo scattato qualche foto dentro al loro furgone.
Mi lascia sempre un briciolo di amarezza vedere il pubblico costretto a terra, a cercare nuovi modi per scaricare quell'adrenalina che solo un concerto sa dare. Ma torneremo a saltare e a scambiarci il sudore, e sarà la cosa più bella del mondo.
Sotto trovate la gallery completa della serata.
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TIPS AND TRICKS
Se dovete fotografare un concerto ed è prevista pioggia, oltre all'impermeabile vi consiglio di portare anche una protezione per la macchina fotografica. Se gli altri fotografi scappano ma voi rimanete anche sotto l'acqua, quelle foto ce le avrete solo voi ;)
Vi lascio alcuni esempi:
© Valentina Cipriani. All rights reserved
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